Milano -  William Facchinetti Kerdudo

Milano (eBook)

misteri e itinerari insoliti tra realta e leggenda
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2015 | 1. Auflage
231 Seiten
Polaris (Verlag)
978-88-6059-158-6 (ISBN)
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Universalmente riconosciuta come una città laboriosa, centro della Finanza e della Moda, Milano offre anche un lato meno conosciuto, ma altrettanto affascinante. Nelle trame del tessuto cittadino e tra le pieghe delle vie frenetiche, le chiese e gli antichi palazzi raccontano una storia millenaria. Una storia che inizia con fitti boschi dove sorgevano villaggi celtici per poi divenire possenti strutture romane ed ancora sfarzose ville rinascimentali. E poi voci che raccontano di santi, di personaggi illustri, ma anche di assassini, leggende e fantasmi. Un viaggio alla scoperta dei navigli scomparsi, dei segreti che si celano in luoghi celebri come il Duomo ed il castello Sforzesco, delle piazze dove sono state arse le streghe, dei simboli lasciati dai Templari e dai Massoni. Una guida che accompagna i turisti ed i lettori più esigenti alla scoperta di una città ricca di storia, architettura e curiosità.
Universalmente riconosciuta come una città laboriosa, centro della Finanza e della Moda, Milano offre anche un lato meno conosciuto, ma altrettanto affascinante. Nelle trame del tessuto cittadino e tra le pieghe delle vie frenetiche, le chiese e gli antichi palazzi raccontano una storia millenaria. Una storia che inizia con fitti boschi dove sorgevano villaggi celtici per poi divenire possenti strutture romane ed ancora sfarzose ville rinascimentali. E poi voci che raccontano di santi, di personaggi illustri, ma anche di assassini, leggende e fantasmi. Un viaggio alla scoperta dei navigli scomparsi, dei segreti che si celano in luoghi celebri come il Duomo ed il castello Sforzesco, delle piazze dove sono state arse le streghe, dei simboli lasciati dai Templari e dai Massoni. Una guida che accompagna i turisti ed i lettori più esigenti alla scoperta di una città ricca di storia, architettura e curiosità.

Una passeggiata nella storia

“..pàssom, se dobbiom

a sarà dent el noster Milanin

vecc in d’on anellin

d’acqua.. di lavander

vedom in su la riva

i preij.. scòltom i ciàccol..”

(Delio Tessa - Navigli)

“..passiamo, ci pieghiamo a rinchiudere

la nostra piccola Milano dei vecchi tempi

in un anellino d’acqua.. vediamo sulle

rive le pietre delle lavandaie.. ascoltiamo

le loro chiacchere..”

Quando si parla di Milano si pensa subito a persone che camminano sempre di fretta, sempre indaffarate. Milano è la Borsa, è il quadrilatero della moda. Milano è da ‘bere’ con i suoi famosi ‘happy hour’ in zona Navigli, è la vita notturna nei locali di corso Como.

Milano vive a fatica anche il presente perché si proietta sempre verso il futuro. Pare difficile voltarsi indietro, soffermarsi sul passato eppure, celate da moderni palazzi, la città regala grandi testimonianze della sua storia millenaria.

In questo capitolo, farò riscoprire con un itinerario archeologico, una città che molti hanno dimenticato, ma che merita assolutamente di essere visitata.

>>> vai alla mappa Google ... Milano 1

L’anfiteatro romano e l’Antiquarium

Se immaginate di salire su una macchina del tempo e fare un salto all’indietro di quasi duemila anni, vi troverete di fronte ad una Mediolalum certamente diversa: una splendida città dell’Impero Romano con un Palazzo Imperiale, un Foro, delle Terme, un Anfiteatro, tutti circondati da imponenti cinta murarie.

Un periodo nel quale migliaia di cittadini e spettatori delle province limitrofe, si riunivano per assistere ai combattimenti tra i gladiatori e tra belve feroci. Per riuscire ad avere un’idea della grandezza dell’Anfiteatro di Milano (il terzo per dimensioni dopo il Colosseo di Roma e l’anfiteatro di Capua), si pensi che misurava 155 metri per 128. L’arena interna (75 metri per 41) era di poco più piccola dell’attuale e moderno campo da gioco dello stadio di San Siro (105 metri per 68). Ritornando ai nostri giorni: che fine ha fatto l’Anfiteatro? Dove si trova? Purtroppo, è scomparso già da centinaia di anni. Recentemente grazie a scavi del Ministero dei Beni Culturali, sono riemerse parti delle fondamenta ed è stato creato un parco archeologico (11.500 metri quadrati) nell’area dove anticamente sorgeva (una zona compresa tra via De Amicis, via Arena e conca del Naviglio).

Infatti, dopo un periodo di grande splendore, l’Anfiteatro (datato tra il II ed il III secolo d.C.), venne distrutto nel 539 d.C. durante una rivolta dei milanesi contro i Goti (altre fonti vorrebbero la sua demolizione in un periodo antecedente dovuta all’assedio di Alarico del 402 d.C o l’invasione di Attila del 452 d.C). Abitudine dell’epoca, era la costruzione dell’Anfiteatro fuori dalla cinta muraria difensiva della città. Questo permetteva di agevolare il flusso degli spettatori, ma allo stesso tempo, non essendo protetto, poteva risultare un luogo pericoloso che avrebbe potuto fungere da rifugio od avamposto dei nemici in caso d’invasione.

A partire dal V secolo, il ‘Colosseo’ milanese, subì un periodo di declino e di abbandono. Infatti il cristianesimo, che si era sostituito in maniera preponderante al precedente paganesimo, non tollerava i combattimenti tra uomini o gladiatori nell’arena ed anche le belve feroci, a causa della profonda crisi economica, non erano più reperibili.

L’Anfiteatro, a partire dal V secolo, divenne quindi cava di materiali edili per la costruzione delle fondamenta della vicina basilica di San Lorenzo e di altri edifici della città.

Nel complesso del parco archeologico si trova anche il museo dell’Antiquarium ‘A. Levi’ che con due ampie sale espositive che presentano reperti rinvenuti durante gli scavi dell’Anfiteatro ed oggetti di tutto il quartiere appartenenti a diverse epoche storiche.

Nel nostro viaggio tra i misteri, le curiosità e le stranezze, sono sicuramente da notare due oggetti di sicuro interesse. Il primo è un’anfora in terracotta del IV sec. d.C. reimpiegata ad uso funerario. Nella zona occupata attualmente dal vicino chiostro del Monastero di Sant’Eustorgio, era infatti presente una vasta necropoli (in gran parte ancora da scoprire). L’anfora presente all’Antiquarium (vuota) presenta un’ampia apertura nella parete del corpo nella quale era stato deposto un bimbo defunto.

Il secondo oggetto, si trova al centro della seconda sala e si tratta di una stele funeraria (ritrovata nel 1650 nella zona tra via Sforza e corso di Porta Romana). Di particolare curiosità ed importanza in quanto una delle rare occasioni in cui sia stato raffigurato un gladiatore. Risalente al III sec. d.C, si tratta della stele del secutor (inseguitore) Urbico. Originario di Firenze, avendo un solo nome, doveva probabilmente trattarsi di uno schiavo. Urbico morì a ventidue anni, dopo tredici combattimenti, lasciando vedova la moglie Lauricia con le due piccole figlie Olimpia e Fortunense. L’ultima frase dell’iscrizione funeraria, suona come una ‘maledizione’. Infatti sembra che Urbico, anche avendo vinto il suo tredicesimo combattimento rimanendo solo ferito, venne comunque ucciso.

La traduzione italiana dell’ultima frase dell’iscrizione, cita testualmente:

“Ti avverto, chiunque tu sia che uccide chi ha vinto. I suoi tifosi terranno viva la sua memoria”

Il Palazzo Imperiale, il circo e le terme

Percorrendo via Brisa (una traversa della centrale corso Magenta) c’imbatteremo nei resti del Palazzo Imperiale (III sec. d.C.), voluto dall’Imperatore Massimiano come sua residenza. I pochi resti non rendono giustizia all’imponente edificio che comprendeva numerosi ambienti interni ed un impianto termale privato.

Il palazzo rimase in uso fino al X secolo con diversi rimaneggiamenti e destinazioni d’uso per poi essere dimenticato. Venne riportato curiosamente alla luce dai bombardamenti del 1943.

La II Guerra Mondiale, con il suo impatto distruttivo, sortì un duplice effetto: riscoprire i resti romani del Palazzo Imperiale per radere però al suolo l’adiacente palazzo della famiglia Gorani.

Dello storico palazzo Gorani permane oggi solo una torre, la quale è uno dei pochi esempi medievali rimasti a Milano, purtroppo in pessimo stato di conservazione.

Accanto al Palazzo Imperiale si estendeva, lungo il tratto est della cinta muraria (da via Circo a via Luini), il Circo (III sec. d.C.). Era lungo 470 metri per 85 di larghezza e veniva usato per le corse dei carri e dei cavalli, ma anche per spettacoli, partite di caccia e combattimenti tra gladiatori.

Quello che resta del Circo, è la torre di Ansperto che è divenuta l’attuale campanile della chiesa di San Maurizio nel Monastero Maggiore. La torre faceva parte dei carceres (alloggi per i gareggianti e stalle per i cavalli) e si può osservare visitando il giardino del Museo Archeologico.

L’entrata del museo si trova in corso Magenta, 15. Si accede attraverso un suggestivo cortile nel quale sono disposti contro le pareti, lapidi e sarcofaghi di epoca romana.

Tra questi reperti, degno sicuramente di nota è un reperto di forma alquanto curiosa. Si pensa che si tratti di un basamento del I-II secolo d.C., riutilizzato come vasca per mescolare tinture nel V-VI secolo ed infine come urna funeraria nel X secolo. Tutte ipotesi, non del tutto comprovate, spingono a chiedersi a cosa servisse in realtà quella struttura in marmo con un vano centrale (e foro di scolo) insieme ai quattro vani laterali di forma circolare.

Sulla ‘vasca’ sono anche presenti diverse iscrizioni latine. La più curiosa cita:

reduc carpentum

bona nocte vade dormitum

La cui traduzione è: ricovera / il carro / buona notte / vai a dormire

Il percorso all’interno del Museo Archeologico offre reperti di varie epoche e di varie popolazioni (pre-romane, Romane, Visigoti, Ostrogoti, Alamanni e Longobardi) che hanno colonizzato il territorio di Milano.

Certamente di grande impatto anche il giardino interno al museo dove si possono ammirare la già citata torre quadrangolare di Ansperto (dal nome dell’arcivescovo che nel IX secolo la fece inglobare nella chiesa trasformandola in campanile), i resti di una domus signorile e quello che rimane dell’antica cinta muraria romana con torre poligonale. La domus era una villa di campagna, ma situata in posizione privilegiata trovandosi sia nei pressi del centro abitato, sia sull’antica via Novaria-Vercellae.

Sempre all’interno del giardino si possono ancora ammirare i resti della cinta muraria massimianea del III secolo d.C. e della torre poligonale divenuta successivamente cappella dell’adiacente monastero (la chiesa di San Maurizio era la sede del più importante monastero femminile benedettino di Milano).

All’interno della torre, si possono apprezzare affreschi del XIII-XIV secolo tra i quali San Francesco che riceve le stigmate.

- chiesa di San Sepolcro -

Il teatro e il foro romano

Sotto il Palazzo della Borsa si trovano i ruderi del Teatro Romano (I secolo d.C. circa). Aveva una capienza di 7.000 spettatori, una cavea di 95 metri di diametro ed una scena lunga 60.

Le poche parti visibili si trovano sotto il palazzo Mezzanotte o Borsa Valori di Milano (Piazza Affari, 6 – I resti si possono visitare solo durante eventi speciali come le ‘Giornate del F.A.I.’).

A ricordo...

Erscheint lt. Verlag 11.6.2015
Sprache italienisch
Themenwelt Sachbuch/Ratgeber
Reisen Reiseführer Europa
ISBN-10 88-6059-158-9 / 8860591589
ISBN-13 978-88-6059-158-6 / 9788860591586
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